Le esigenze di una famiglia cambiano con il passare del tempo.
Con la crescita del numero dei componenti o dell’età si avverte il bisogno di godere di maggiori spazi.
Se una famiglia si amplia con l’arrivo dei bimbi prima o poi si è costretti a fare i conti con necessità impellenti come ad esempio quella di poter contare sulla presenza di un secondo bagno.
Chi acquista una casa, con il trascorrere degli anni è costretto a mettere a punto tutta una serie di variazioni e migliorie per garantire al nucleo famigliare maggiori comfort.
Secondo bagno in casa: come ricavarlo
Con il cambio del tenore di vita, e l’aumento del numero di componenti di una famiglia, sempre più spesso ai professionisti della ristrutturazione viene chiesto di rivedere la ripartizione della superficie esistente di un immobile per realizzare un secondo bagno.
Un appartamento che conta su una specifica suddivisione degli spazi può essere rivisitato per ospitare un nuovo ambiente.
Poter disporre di un secondo bagno permette di velocizzare le operazioni mattutine e garantisce alla famiglia di prepararsi in breve tempo per affrontare una nuova giornata. Ma non solo.
Con un secondo bagno l’immobile acquista maggiore comfort ma vede accrescere anche il valore, in vista di una ipotetica vendita.
Chi si occupa di ristrutturazione di interni nella fattispecie dei bagni deve quindi trovare una risposta intelligente alla domanda come ricavare un secondo bagno per la famiglia o gli ospiti.
Quando si sceglie di realizzare un secondo bagno è bene valutare lo spazio esistente, spiegano i tecnici di Idea Casa Plan, e intuire se esistono le potenzialità per ricavare un ambiente aggiuntivo riducendo una o più stanze.
Diventa essenziale quindi valutare le dimensioni minime che potrebbe raggiungere un ambiente per ottenere un risultato equilibrato.
Diverso il caso di una casa indipendente, che gode di aree esterne da poter utilizzare per prolungare lo spazio esistente. Si può procedere con l’aggiunta di un volume non prima però di aver controllato se esistono vincoli di sorta.
Prima di procedere con la costruzione di un secondo bagno, riorganizzando gli spazi esistenti, è necessario verificare le norme contenute nei regolamenti comunali relativi all’edilizia, e procedere con la costruzione attenendosi ai requisiti minimi igienico sanitari delle abitazioni, secondo quanto stabilito dal decreto del ministero della sanità del 5 luglio del 1975.
Se si dispone di un bagno piuttosto grande, vale la pena di valutare l’ipotesi di divederlo e ricavare due bagni da uno solo.
La legge permette di fruire di un bagno anche senza la presenza di una finestra, dotandolo in alternativa della ventilazione meccanica.
In base alla normativa un bagno deve però godere di una superficie che non risulti al di sotto dei quattro metri quadrati.
Per gestire al meglio lo spazio si può scegliere di sostituire la vasca con la doccia, senza rinunciare però a lavabo e wc.
Disponendo di una stanza da letto decisamente ampia si può scegliere di creare secondo bagno in camera.
Se la casa ha un sottotetto inutilizzato ma abitabile, che gode quindi di un’altezza minima di 2,40 metri, si può valutare l’idea di costruire un secondo bagno in quell’area.
Realizzando un secondo bagno in prossimità della cucina si può risparmiare vista la vicinanza delle tubature idriche. Se però le condotte fognarie sono lontane e i costi di allaccio sono elevati si può dotare il bagno di un trituratore per le acque nere.
Creare secondo bagno, costi in primo piano
Oltre ad essere conforme alla legge creare secondo bagno mette costi in primo piano.
La costruzione di un secondo bagno non ha costi uniformi perché la zona prescelta per ospitare l’ambiente può essere più o meno lontana dagli allacci idrici e fognari.
A elevare i costi è proprio la creazione degli impianti e se le tubature non sono vicine è necessario creare una rete per garantire l’allaccio.