La resina sintetica, utilizzata in passato esclusivamente per gli ambienti commerciali o nei luoghi soggetti al passaggio di molte persone e carichi pesanti, ha numerose qualità tecniche che l’hanno resa appetibile anche per il rivestimento dei pavimenti interni.
Resistente, pratico ed ecologico, il pavimento in resina è una scelta molto in voga nel campo dell’interior design. La resina infatti può essere posata con diversi effetti e finiture, perfino con inserti, rendendo il pavimento altamente personalizzato e perfettamente in linea con lo stile dell’abitazione.
Vediamo quali sono i pro e i contro per i pavimenti in resina.
Resistenza e durata nel tempo del pavimento in resina
La resistenza alle sollecitazioni meccaniche è il vantaggio più grande per un pavimento in resina. Inoltre, si tratta di un materiale resistente ad urti e abrasioni, ma anche agli agenti chimici ed è impermeabile.
La manutenzione è semplice. La resina viene stesa direttamente sul pavimento esistente o sul massetto e viene livellata creando un unico blocco monolitico. L’assenza di fughe, come avviene al contrario nel caso di posa delle mattonelle, fa sì che con la resina si crei una superficie liscia e uniforme, facile da pulire.
CONTRO Nel tempo potrebbe verificarsi un ingiallimento della copertura in resina in corrispondenza delle parti di pavimento esposte a raggi solari, come ad esempio quelle in prossimità di finestre o lucernari.
Per evitare l’insorgenza di discromie è possibile prevedere in fase di posa dei trattamenti specifici che sono più spesso utilizzati in caso di pavimenti in resina per esterni.
Pavimento in resina: ecologico e sostenibile
La resina utilizzata per i pavimenti conserva tutte le qualità della resina vegetale, compresa la viscosità e la capacità di indurirsi se sottoposta al caldo o al freddo. È una scelta sostenibile ed ecologica in quanto il materiale usato è atossico, non dannoso per l’ambiente e per chi abita la casa.
Non ci sono rischi per la salute perché le resine con il calore non rilasciano sostanze nocive, come potrebbe accadere per pavimenti in parquet o in ceramica con collanti sintetici, e per questo sono indicate anche per l’installazione del riscaldamento a pavimento.
L’unica controindicazione potrebbe presentarsi in caso di riparazione di uno dei pannelli radianti: con un pavimento in ceramica infatti basterebbe alzare e sostituire solo le mattonelle della zona interessata, mentre con un pavimento in resina sarà necessario rifare l’intera pavimentazione.
Prezzo e praticità dei pavimenti in resina
L’utilizzo della resina per pavimenti interni è una scelta pratica soprattutto quando si ha necessità di coprire un pavimento esistente: ha uno spessore che varia da 2 a 4 millimetri e non crea quindi problemi con porte o infissi preesistenti.
Comparata al marmo e al parquet la resina è molto più economica: una miscela base, comprensiva di strato superiore di protezione, ha un costo che oscilla tra i 40 e i 60 euro al metro quadro.
A seconda della finitura o del tipo di resina i prezzi tuttavia variano: un pavimento in resina autolivellante si aggira attorno a 80/100 euro al metro quadro, mentre per le finiture particolari, come l’effetto tridimensionale o l’aggiunta di inserti, il prezzo può salire molto anche in base ai materiali aggiuntivi scelti.
Un’ultima raccomandazione. La pulizia del pavimento deve essere fatta con attenzione: vietati alcool, acetone ma anche aceto alimentare che reagendo con la resina disgregano il rivestimento se non è trattato opportunamente in superficie. Lo strato antimacchia è infatti un’aggiunta indispensabile per evitare che il pavimento in resina si rovini con cadute accidentali, e allo stesso tempo migliora la repellenza della pavimentazione allo sporco.