Stai effettuando la ristrutturazione della tua casa? Stai acquistando un immobile e vuoi sapere se l’impianto gas casa a norma è certificato? Ecco una guida per conoscere la normativa del settore, sapere a chi rivolgersi e cosa richiedere per l’installazione dell’impianto a gas domestico.
Installazione dell’impianto a gas domestico
La materia degli impianti a gas domestici è trattata nel decreto ministeriale n’ 37 del 2008 emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico che va integrato con la normativa prevista dagli enti di normazione tecnici.
Nel caso dell’impianto a gas, il committente è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione straordinaria dell’impianto gas casa ad imprese abilitate.
Per impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas si intende l’insieme delle tubazioni, dei serbatoi e dei loro accessori, dal punto di consegna del gas, anche in forma liquida, fino agli apparecchi utilizzatori, l’installazione ed i collegamenti degli stessi, le predisposizioni edili e meccaniche per l’aerazione e la ventilazione dei locali in cui deve essere installato l’impianto, le predisposizioni edili e meccaniche per lo scarico all’esterno dei prodotti della combustione.
Per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali, è richiesta la redazione di un progetto da parte di professionista qualificato.
Fatta salva l’osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, in caso di impianto gas domestico, il progetto è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali.
Dichiarazioni di impianto gas a norma: DiCo e DiRi
Al termine dell’installazione impianto gas casa, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell’impianto, l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti, la cosiddetta DiCo, realizzati nel rispetto delle norme stabilite dall’UNI, l’Ente nazionale italiano di unificazione, in particolare la UNI CIG 7129 del 2015, conosciuta come Testo Unico per gli impianti a gas. Nella relazione deve essere indicata, oltre al progetto, la tipologia dei materiali impiegati.
Nel caso in cui la dichiarazione di conformità non sia stata prodotta o non sia più reperibile, tale atto è sostituito, per gli impianti eseguiti prima dell’entrata in vigore del decreto ministeriale n. 37/2008, da una dichiarazione di rispondenza, conosciuta con l’abbreviazione DiRi, resa da un professionista iscritto all’albo professionale per le specifiche competenze tecniche richieste o dal responsabile tecnico di un’impresa abilitata.
Rifacimento parziale degli impianti e manutenzione
In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto, la dichiarazione di conformità e l’attestazione di collaudo ove previsto, si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell’opera di rifacimento, ma tengono conto della sicurezza e funzionalità dell’intero impianto.
L’ordinaria manutenzione, ossia gli interventi finalizzati a contenere il degrado normale d’uso, nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportano la necessità di primi interventi, che comunque non modificano la struttura dell’impianto su cui si interviene o la sua destinazione d’uso secondo le prescrizioni previste dalla normativa tecnica vigente e dal libretto di uso e manutenzione del costruttore, non necessitano invece di alcun tipo di dichiarazione.
Foto in anteprima: Kalorgas