Il comfort nella nostra casa dipende da numerosi fattori: la disposizione degli spazi e del mobilio, la percezione del rumore esterno, l’esposizione, la luminosità e, infine, ma non per importanza, la salubrità dell’aria.
Un problema che spesso si riscontra nelle case è quello dell’umidità.
L’umidità relativa dell’aria, ossia il rapporto percentuale tra la quantità di vapore contenuta in una massa d’aria e la quantità massima che il volume d’aria può contenere nelle stesse condizioni di temperatura e pressione, è infatti uno dei parametri ambientali principali da cui dipende il benessere termoigrometrico nelle abitazioni.
Secondo il Ministero della Salute è dimostrato che l’esposizione all’umidità domestica e alle muffe da essa causate si associa alla maggiore prevalenza di problematiche respiratorie, come ad esempio l’asma.
Vediamo come deve essere il rapporto umidità-temperatura e come misurare umidità in casa.
I danni dell’umidità sulla salute
Nelle abitazioni con un alto tasso di umidità si riscontrano anche irritazioni non specifiche delle mucose degli occhi, del naso, della gola, come pure della pelle, che non hanno un’origine allergica e che, protratti nel tempo, possono causare stati infiammatori come sinusite, bronchite e asma. Questi problemi scaturiscono non solo dalle muffe, ma anche da sostanze chimiche che vengono liberate nell’aria da materiali edili umidi.
Un’abitazione troppo umida rende l’ambiente insalubre, ma scatena anche problematiche inerenti i consumi energetici, soprattutto in inverno, quando il tasso elevato di umidità rende necessario un maggiore fabbisogno a causa dell’eccessiva richiesta di riscaldamento degli ambienti troppo freddi.
Anche l’eccessiva secchezza dell’aria però è fonte di malesseri in quanto le cellule delle mucose rischiano di perdere acqua nell’aria più secca, disidratarsi e morire, perdendo quindi la loro funzione di barriera ed esponendo i tessuti sottostanti.
Entrambi gli eccessi sono da evitare perché nocivi per la salute.
L’umidità ideale in casa
All’interno di un’abitazione bisogna calcolare un rapporto temperatura-umidità ideale a seconda dell’ambiente e della stagione che si sta attraversando. In ogni caso, la percentuale di umidità all’interno dell’abitazione dovrebbe essere compresa tra il 40-45% e il 50-55%. Una percentuale sotto al 40% crea un clima interno troppo secco mentre con percentuale alta, oltre il 60%, aumentano i rischi di condense e muffe.
Bassi livelli di umidità si verificano soprattutto in inverno, poiché l’aria fredda non contiene molto vapore. Più l’aria è fredda più è secca e la situazione potrebbe aggravarsi in caso di isolamento scadente. Inoltre con i riscaldamenti l’aria diventa poi ancora più secca.
In generale, un tasso di umidità alto, oltre l’80%, crea problemi al nostro corpo sia in caso di caldo che in caso di freddo, facendo percepire una temperatura troppo alta, di caldo afoso.
Tuttavia il rapporto umidità-temperatura non può essere lo stesso per tutti gli ambienti di casa in quanto l’esposizione al sole e la differente attività umana ne variano la combinazione: la camera da letto e la cucina, ad esempio, non possono avere la stessa umidità anche in considerazione della diversa temperatura dell’ambiente e della presenza di elettrodomestici.
Strumenti per misurare l’umidità in casa
L’obbiettivo di un rilevatore di umidità per casa è quello di far capire quando è il momento di arieggiare l’abitazione per riequilibrare il rapporto umidità-temperatura.
Esistono in commercio diversi tipi di igrometri, ossia strumenti per la misurazione dell’umidità: igrometri digitali, igrometri analogici, i classici “a capello”, e le stazioni meteo in grado non solo di misurare l’umidità, ma anche di dare informazioni sul meteo e specifiche sulle diverse stanze della casa.
Esistono anche app per misurare umidità in casa da scaricare sullo smartphone. Questa soluzione, pratica e a basso costo, è sicuramente ideale se si è alla ricerca di uno strumento di misurazione dell’umidità abbastanza attendibile, ma non bisogna avere troppe pretese. Il margine di errore delle app per smartphone è infatti nettamente più alto rispetto ad un igrometro, analogico o digitale, o ad una stazione meteo.
In ogni caso è bene posizionare lo strumento di misurazione ad un’altezza di 1-1,5 metri da terra, lontano da finestre, angoli e fonti di calore.
Foto: Xiaomi Miaomiaoce