La qualità della vita all’interno dell’abitazione domestica dipende da numerosi fattori che influiscono sul benessere di chi la abita.
La corretta suddivisione degli spazi, l’esposizione e la presenza della luce naturale, l’efficienza degli impianti e la presenza di strumenti tecnologici in grado di facilitare la fruibilità degli stessi permettono di avere un’alta qualità della vita fra le mura domestiche.
Sia nella scelta della casa da comprare che in caso di ristrutturazione dell’abitazione in cui si vive, il raggiungimento di un elevato grado di comfort abitativo rappresenta un elemento fondamentale.
Vediamo cosa si intende per comfort o benessere abitativo e quali sono i fattori che concorrono alla realizzazione dello stesso.
Comfort abitativo: definizione e parametri
Per comfort abitativo, come definizione si intende l’equilibrio percepito dagli abitanti dell’ambiente domestico rispetto a determinati parametri quali ad esempio:
- temperatura
- umidità
- luminosità
- acustica
- qualità dell’aria
In una situazione ottimale il comfort abitativo si raggiunge quando l’organismo delle persone che vivono nell’ambiente si trova in uno stato di piena soddisfazione nei confronti dell’ambiente stesso.
Benessere termico e comfort abitativo
Prendendo come riferimento il parametro della temperatura, il benessere termico si raggiunge quando il corpo umano, con minimo impegno dei meccanismi di termoregolazione, non prova sensazione di freddo o di caldo. Tale condizione ottimale si verifica solo se i parametri ambientali temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria sono opportunamente graduati.
Nello specifico, per conseguire il benessere termico, la temperatura indoor deve essere compresa fra 19°C e 22°C nel periodo invernale e tra 24°C e 26°C in estate.
Anche il tasso di umidità relativa deve essere costante in relazione alla temperatura, in particolare intorno al 40-50% in inverno e circa 50-60% in estate.
Efficienza energetica e comfort abitativo
Secondo uno studio dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo di energia e il 36% delle emissioni di CO2 nell’Unione Europea.
La riqualificazione energetica degli edifici esistenti può quindi portare a significativi risparmi energetici e svolgere un ruolo chiave nella transizione energetica, creando al contempo benefici economici, sociali e ambientali.
In particolare, può contribuire al miglioramento della salute, del comfort e del benessere delle famiglie riducendo le malattie respiratorie e di altra natura causate da un cattivo clima interno, supportando anche il contrasto alla povertà energetica.
Interventi di ristrutturazione per migliorare il comfort abitativo
Le basse prestazioni energetiche degli edifici esistenti attualmente in Italia rientrano fra le cause limitanti del benessere abitativo.
L’utilizzo di tecnologie innovative ed efficienti e una migliore e più razionale gestione dei consumi energetici degli edifici possono tuttavia apportare concreti e diretti benefici economici in termini di riduzione dei costi sulle bollette e di un miglioramento generale del comfort abitativo.
Sostituire l’impianto di riscaldamento invernale o installare infissi con isolamento termico e acustico, come anche migliorare il sistema di illuminazione nei diversi ambienti dell’abitazione sono interventi che, coordinati, possono portare un sensibile innalzamento del livello di comfort all’interno della casa.
Anche la gestione integrata dei diversi impianti, attraverso un sistema di automazione domestica (domotica) rappresenta una soluzione per migliorare la qualità della vita nella casa.
Tutti questi interventi possono essere realizzati anche beneficiando del bonus risparmio energetico.