In alcune circostanze, per scelta o per previsione normativa, si rende necessario separare il bagno dagli altri ambienti della casa che sono destinati a un uso diverso. A svolgere questa funzione filtro verso le stanze della zona giorno della casa è l’antibagno.
Vediamo quando è necessario predisporre un bagno con antibagno e quali sono le soluzioni migliori per utilizzare al meglio gli spazi.
Antibagno, quali sono le regole
La regolamentazione della materia a livello nazionale è contenuta nel Decreto Ministeriale n. 190 del 1975. Le previsioni generali contenute nel decreto devono essere tuttavia integrate con i requisiti previsti nei singoli regolamenti comunali.
Ad esempio, l’art. 28 del Regolamento edilizio del Comune di Trento prevede espressamente che “i servizi igienici non devono comunicare direttamente con i locali agibili a destinazione abitativa, ma esserne separati da antibagno o da spazi non abitabili quali corridoi e disbrighi, anche privi di serramento. Nell’antibagno può eventualmente essere collocato solo il lavabo”.
In altri regolamenti non è fatta menzione di questo locale di disimpegno, se non, in alcuni casi, quando si tratta di servizi igienici all’interno di attività aperte al pubblico.
Anche le misure e le dotazioni di bagno e antibagno variano in base alle specifiche normative comunali, ma in generale, secondo le prescrizioni del DM n. 190 del 1975, l’altezza minima è fissata a 2,40 metri e la stanza da bagno deve essere fornita di apertura all’esterno per il ricambio dell’aria o dotata di impianto di aspirazione meccanica.
Per sfruttare al meglio questo spazio che spesso viene richiesto in fase di costruzione o ristrutturazione dell’abitazione, si può lavorare sulle dotazioni e sugli arredi. Di seguito alcune idee per l’antibagno.
Locale lavanderia nell’antibagno
Un ottimo modo per sfruttare questo spazio e non lasciarlo inutilizzato è trasformarlo in un locale lavanderia.
Installare la lavatrice, magari all’interno di un mobile apposito dove poter riporre anche i relativi detersivi, è sicuramente semplice in una zona della casa già servita dall’impianto idraulico e inoltre aiuta a liberare altri spazi che possono essere destinati a diversi utilizzi.
Insieme alla lavatrice si può inserire un lavabo, ma in questo caso sarebbe opportuno, come previsto in alcuni regolamenti comunali, che anche le superfici di rivestimento di pareti e pavimenti siano impermeabili e lavabili.
Nell’antibagno non deve necessariamente esserci una finestra, ma, ad esempio nel caso della lavanderia, sarebbe opportuno prevedere un impianto di areazione per assicurare la giusta ventilazione ed evitare il ristagno di umidità. La finestra è invece sicuramente necessaria nel caso in cui nell’antibagno venisse installata la caldaia a gas.
Gestire gli spazi nell’antibagno
Una soluzione pratica per un bagno lungo e stretto con antibagno è spostare i mobili proprio in quest’ultima zona: in questo modo verranno tolti gli ingombri nello spazio con i sanitari, facilitando i movimenti e mantenendo la funzionalità di entrambe le zone.
Nel caso invece di un bagno piccolo con antibagno, è possibile spostare nel disimpegno gli accessori che normalmente vengono riposti in mobiletti e ceste: creare una sorta di cabina armadio in cui riporre la biancheria e il necessario per il bagno come ricariche di saponi, creme e phon per capelli.
In alternativa, l’antibagno può rivelarsi uno spazio molto utile per posizionare la scarpiera.
In considerazione delle dimensioni dell’antibagno, è opportuno prevedere una porta scorrevole per non togliere ulteriore spazio a un ambiente già, di solito, ristretto. La stessa porta potrebbe essere a vetri, preferibilmente satinati per mantenere la privacy, per far filtrare anche la luce naturale dagli ambienti circostanti.
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